Il Senato d’oltralpe ha appena varato un provvedimento che dà un significativo impulso al “solare”, fornendo una risposta concreta all’esigenza di contrastare la crisi energetica in atto.
La legge stabilisce che i parcheggi in grado di ospitare almeno 80 veicoli, poco importa se già esistenti o di nuova realizzazione, siano coperti da pannelli solari.
Le nuove disposizioni fanno parte del piano su larga scala del presidente francese Emmanuel Macron che si è prefissato l’obiettivo di investire pesantemente nelle “rinnovabili”. Il programma francese mira a moltiplicare per 10 la quantità di energia solare prodotta nel Paese e a raddoppiare la potenza dei parchi eolici terrestri.
A dimostrare che si fa sul serio è il calendario delle scadenze prefissate. Il cronoprogramma prevede che dal 1° luglio 2023 i parcheggi più piccoli (ossia quelli che hanno tra gli 80 e i 400 posti) debbano diventare conformi alle nuove regole entro cinque anni. I parcheggi con più di 400 posti dovranno procedere con maggiore celerità. La loro tempistica è senza dubbio più breve: dovranno ottemperare alle nuove misure entro tre anni da tale data e almeno metà della superficie del parcheggio dovrà essere coperta con pannelli solari.
Secondo il governo, questo piano, che riguarda in particolare le grandi aree di parcheggio intorno ai centri commerciali e alle stazioni ferroviarie, potrebbe generare fino a 11 gigawatt. Per avere idea della potenza in questione, basta pensare che è l’equivalente di quella sviluppata da 10 reattori nucleari ed è in grado di alimentare milioni di case.
Il giornale Public Sénat scrive che sono state poste in essere disposizioni che escludono i parcheggi per i camion che trasportano merci pesanti nonché le aree di parcheggio in aree storiche o protette, per evitare di “distorcerle”, secondo un emendamento al disegno di legge.
Altre misure sul tavolo includono la costruzione di grandi parchi solari su terreni liberi trovati lungo autostrade e ferrovie, nonché su terreni agricoli, ove possibile. Tra gli aspetti fondamentali di questa sorta di rivoluzione c’è la redditività locale: il Presidente Macron ha affermato, infatti, che qualsiasi disegno di legge approvato dovrebbe garantire denaro che assicuri alle comunità dell’area interessata di beneficiare direttamente del cambiamento energetico.
Il servizio ferroviario nazionale francese SNCF prevede inoltre di installare circa 190.000 metri quadrati di pannelli solari in 156 stazioni in tutto il paese entro il 2025 e 1,1 milioni di metri quadrati entro il 2030, il tutto con l’obiettivo di ridurre il consumo di energia del 25%.
Il governo prevede inoltre di costruire in Francia circa 50 parchi eolici aggiuntivi come quello offshore Saint-Nazaire entro il 2050. Sono in atto misure per ridurre i ritardi nella costruzione di parchi eolici offshore da 10-12 anni a sei anni e di grandi parchi solari da sei a tre anni.
Quest’estate, il governo francese ha consolidato due zone per parchi eolici offshore al largo delle coste dell’Atlantico a seguito di un vasto dibattito pubblico che ha coinvolto 15.000 partecipanti, con la protezione dell’ambiente come la principale preoccupazione.
Il primo parco eolico dovrebbe essere situato al largo dell’isola di Oléron, a più di 35 km dalla costa di La Rochelle, con una capacità di circa 1.000 MW. Il secondo parco eolico sarà probabilmente situato più lontano nel mare. Entrambi i parchi eolici che insieme produrranno elettricità sufficiente per i consumi di oltre un milione e mezzo di persone.