Il giorno 9 marzo si è svolto il Consiglio dei Ministri a Cutro. Subito dopo il tragico evento il Presidente della Repubblica, nella sua consueta e profonda sensibilità, si è recato nel paese del crotonese dove ha reso omaggio alle salme dei migranti deceduti nella tragica traversata ed agli atterriti superstiti.
Abbiamo un Governo che, invece di recarsi nell’immediato sul posto per comprendere e rendere un doloroso quanto dovuto omaggio alle salme degli sventurati ed ai sopravvissuti, come il Presidente Mattarella, ha preferito lasciarsi andare con almeno improvvide dichiarazioni di Ministri e vari esponenti politici della loro compagine parlamentare. Per fugare ogni strumentalizzazione sia chiaro che certamente non si potevano e dovevano rimandare gli impegni internazionali del Presidente del Consiglio.
Però si va a fare un Consiglio dei Ministri a Cutro. Cui prodest? Diciamo chiaramente che per l’organizzazione in loco verranno spese notevoli somme di denaro. Intanto tirare a lucido le stanze che ospiteranno il Consiglio, a meno che non lo avessero fatto dove sono raccolte le bare. Vi saranno costi di trasferimento di persone e cose, alloggio dei Ministri, degli uomini della sicurezza, di un congruo seguito di personale per svolgere le mansioni necessarie in ogni Consiglio, trasporto di carte, mezzi di supporto per il lavoro e tanto altro.
Orbene questa dimostrazione di “carità pelosa”, per dirla con il Manzoni, giunge tardiva e senza chiarimenti da parte di chi, con sprezzo e cinismo, ha commentato la morte di oltre 70 persone, sì perché i migranti sono esseri umani come tutti noi. Neanche le espressioni del viso erano contrite. Non ci sono distinzioni avanti alla morte. Come recitava il grande Totò la morte è “’A Livella”.