“Il tema dell’intelligenza artificiale è un tema che io credo debba essere, ehmm, diciamo…, ehmm, debba vedere una maggiore concentrazione da parte dei leader mondiali.
Io l’ho detto, l’ho detto con franchezza oggi, ehmm, lo sviluppo della tecnologia sta correndo molto velocemente non ho sempre l’impressione che la nostra capacità di governare i processi corra altrettanto velocemente. Perché noi eravamo abituati a un progresso che serviva a ottimizzare le competenze umane. Oggi rischiamo di trovaci di fronte a un progresso che sostituisce le competenze umane e per carità questo è accaduto anche in passato ma mentre in passato accadeva che i lavori fisici venissero sostituiti, che quindi gli uomini potessero concentrarsi più su lavori di concetto, di organizzazione, oggi è proprio l’intelletto che rischia di essere sostituito e questo avrebbe un impatto pesantissimo anche sui lavori ad alto livello professionale.
È una riflessione che merita, ehm…, concentrazione e che merita velocità… ehmm…
Noi abbiamo, ehmm, ribadito, abbiamo annunciato, che durante la presidenza del G7 intendiamo mettere questo tema, ehm, è un altro tema che sarà al centro della nostra presidenza, che intendiamo su questo coinvolgere attori pubblici e attori privati che però intendiamo soprattutto richiamare dei principi etici alla base dello sviluppo dell’intelligenza, ehm, artificiale generativa che possano fare da base a una cornice regolatoria globale.
Chiaramente queste non sono materie sulle quali i singoli stati nazionali possono fare la differenza da soli se non esiste una regolazione a livello globale.
Siamo pronti a collaborare con tutti, ma questa è una materia sulla quale davvero rischiamo di arrivare troppo tardi e stavolta arrivare in ritardo potrebbe avere impatti disumanizzanti e molto critici per le nostre società.”
(Testo sbobinato dal video dell’intervento della presidente del Consiglio On.le Giorgia Meloni in merito all’intelligenza artificiale nella conferenza stampa del 10 settembre 2023, a New Dehli, in occasione dell’incontro G20).
Egregio Presidente, abbiamo apprezzato la sua partecipazione al G20, rispettiamo le sue credenze, ma non si diventa esperta in intelligenza artificiale solo perché si ha avuto un intimo colloquio con Reid Hoffman, il fondatore di Linkedin, negli ovattati salotti di Palazzo Chigi.
Quanto da lei affermato in conferenza stampa a Nuova Delhi il 10 settembre scorso ricalca in modo imbarazzante i lanci di agenzia su cosa le ha raccontato Hoffman: impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro e sull’economia; futuro delle democrazie; implicazioni etiche; necessità di governare i cambiamenti in arrivo.
Le sue parole indiane, egregia Presidente del Consiglio, ripetono in modo assai fedele, forse troppo, quanto scritto da Domenico Aliperto su CORCOM il 5 settembre 2023:
“Il fondatore di Linkedin, Reid Hoffman, divenuto uno dei massimi esperti a livello globale dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, ha incontrato a Palazzo Chigi la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Al centro della conversazione le opportunità, i rischi e i potenziali effetti della tecnologia sul mondo del lavoro e sulle economie globali, ma anche il futuro delle democrazie e i grandi temi etici legati all’AI, con la conseguente necessità di governare i cambiamenti in arrivo. Il tema, affrontato in ambito multilaterale, sarà centrale nella Presidenza del G7 che l’Italia svolgerà l’anno prossimo sottolineando “come l’uomo, con la sua identità anche spirituale, deve sempre restare al centro di tutto”, si legge in una nota della Presidenza del Consiglio”.
Definire Reid Hoffman un esperto di intelligenza artificiale suscita qualche perplessità. Che sia un soggetto molto interessante nel mondo del venture capital è certo. Che abbia avuto grande successo come imprenditore e finanziatore seriale di aziende di grande successo, fra le più note PayPal, Facebook, Linkedin, Open AI, è sicuro. Che abbia un patrimonio personale valutato in 2,2 miliardi di dollari fa invidia a molti, ma l’avere utilizzato in modo intensivo, se non esclusivo, Chat GPT 4 per scrivere il suo libro “Impromptu: Amplifying Our Humanity Through AI”, non lo rende un esperto di inteligenza artificiale.
Onorevole Presidente, forse non è stata una buona idea riprendere in modo così pedissequo quanto condiviso da Hoffman. Bene lei ha fatto a specificare, poiché il tema dell’intelligenza artificiale è semplicemente gigantesco, che nel prossimo G7 ci si occuperà dell’intelligenza artificiale generativa e solo di quella.
Per i lettori e non solo, ricordiamo che l’intelligenza artificiale generativa descrive algoritmi (come Chat GPT, Bard e altri…) che possono essere utilizzati per creare nuovi contenuti, inclusi audio, codici, immagini, testi, simulazioni e video.
Breve digressione: il termine “algoritmo” viene da al-Ḵwārizmī ‘L’uomo di Ḵwārizm’ (oggi Khiva), soprannome del matematico arabo del IX secolo Abū Ja‘far Muhammad ibn Mūsa, autore di opere seminali di algebra e aritmetica; una di esse ha come titolo, mi si perdoni la pronuncia approssimativa, ‘Al-kitāb al-muḫtaṣar fī ḥīsāb al-ǧabr wa l-muqābala’ ovvero ‘Libro sul calcolo per completamento e bilanciamento’, in cui ‘completamento’ è il termine al-ǧabr da cui deriva la parola “Algebra”
Le recenti scoperte nell’ampia categoria dei sistemi ad apprendimento automatico, in cui rientrano i sistemi di intelligenza artificiale generativa, hanno il potenziale per cambiare drasticamente il modo in cui vengono creati i contenuti.
A domanda, ecco come uno di questi sistemi, Chat GPT, descrive cosa può fare:
“Pronto a portare la tua creatività al livello successivo? Non cercare oltre. L’intelligenza artificiale generativa è un’ingegnosa forma di apprendimento automatico che consente ai computer di generare tutti i tipi di contenuti nuovi ed entusiasmanti, dalla musica all’arte, a interi mondi virtuali. Non solo per divertimento: l’intelligenza artificiale generativa ha anche molti usi pratici, come la creazione di nuovi progetti di prodotti e l’ottimizzazione dei processi aziendali. Allora perché aspettare? Scatena il potere dell’intelligenza artificiale generativa e scopri quali incredibili creazioni puoi realizzare!” Notare la grammatica perfetta, il tono è corretto e la narrazione scorre.
Egregio Presidente, giusto preoccuparsi dell’intelligenza artificiale generativa, ma non perché rischiamo di trovaci di fronte a un progresso che sostituisce le competenze umane, intelletto compreso. L’intelletto non è una competenza, ma è la capacità di produrre concetti o categorie che permettono di unificare i dati dell’esperienza.
L’intelletto pensa, ma non può intuire nulla; la sensibilità intuisce, ma non può pensare. Nessuna intelligenza artificiale è capace di pensare o di intuire.
L’intelletto non è a rischio. O meglio lo è, ma non per colpa dell’intelligenza artificiale, bensì per la progressiva mancanza d’uso per pigrizia, ignoranza, interesse, cinismo, disillusione, decadenza o banale stupidità.
La storia delle tecnologie dimostra come l’uomo le abbia inventate non per sostituire sue abilità, capacità e competenze, ma per amplificarle. L’invenzione dell’agricoltura ha amplificato la capacità dei piedi e delle mani dei raccoglitori e cacciatori; le macchine hanno amplificato la nostra forza muscolare; radio, televisione, internet, l’insieme delle tecnologie di comunicazione hanno amplificato i nostri sensi. Oggi abbiamo la possibilità di iniziare ad amplificare (non a sostituire) il nostro cervello.
Tutto ciò detto, sperando che si riesca a evitare la sempre facile atmosfera di negatività e paura associata al nuovo, condividendo appieno la necessità di approfondire e chiarire gli aspetti etici e valoriali delle nuove tecnologie, le facciamo i nostri migliori auguri, Presidente, per un G7 di grande serietà, impatto e successo.
Mi permetto di ricordarle che non c’è bisogno di affidarsi a “esperti” esteri per preparare l’incontro perché in Italia ne sappiamo altrettanto, se non di più, anche se con conti in banca certamente striminziti assai.
Le dovessimo servire, ovviamente “pro bono”, siamo a sua disposizione.