La tentazione di smetter di scrivere cose serie si fa sempre più forte.
Perché dannarsi a pensare, a rimuginare, ad elucubrare, sforzandosi di esporre qualcosa di importante nella più arguta ed aulica maniera? Cui prodest?
Mentre il Paese arranca e l’informazione non è autorizzata a rivolgere al Premier qualsivoglia quesito sul reale destino che incombe sugli italiani, l’unico legittimo auspicio del cittadino medio è l’improvviso sopraggiungere di un super-eroe capace di sovvertire l’ordine delle cose e fermare magicamente il declino.
La gamma dei potenziali protagonisti di una rivincita sociale e della sospirata salvezza collettiva è estremamente vasta. Nel novero dei potenziali salvatori della Patria troviamo da Dick Fulmine (quello che aveva le sembianze del pugile Primo Carnera) e Ciclone (celeberrimo tra i lettori degli “Albi dell’Audacia”) a tanti personaggi invisi alla cultura popolare che ciclicamente si riaffaccia: Mandrake, Nembo Kid (poi evoluto in Superman), Flash Gordon, Batman, Capitan America, i Fantastici Quattro e Wonder Woman sono soltanto alcuni esempi di chi poteva arrivare in nostro soccorso.
I più realisti, dinanzi all’odierno evidente sfacelo, avrebbero immaginato un ritorno trionfante del Gruppo TNT con Grunf che – antesignano di certi Generali – esibisce il suo glorioso motto “Chi vale vola, chi vola vale e chi non vola è un vile” e si mostra in posture di virile potenza.
Invece, colpo di scena, ad apparire nelle strade di Roma è un personaggio forgiato dalla fervida immaginazione di Elio e le Storie Tese e cantato dall’aedo dei nostri tempi Rocco Tanica.
La notizia la si trova sulle pagine web del quotidiano Leggo che riporta le performance di uno squilibrato che – probabilmente dotato di una faretra colma di escrementi – scaglia i suoi proiettili all’interno di autovetture in sosta con fanciulle a bordo.
In un momento storico in cui non si fa altro che lanciare fango su sorelle e cognati, ecco che arriva Shpalman che però non sembra agire come sarebbe previsto dal testo della canzone a lui dedicata.
Indimenticabile il passaggio in cui – a fronte della minaccia di violazione della proprietà privata e della pubblica sicurezza – un cittadino invoca l’intervento del super-eroe in questione.
La lirica del brano, anche se non in endecasillabi, è quanto mai attuale e nessuna prosa ne saprebbe eguagliare l’efficacia.
Un tamarro dietro l’angolo voleva in**larmi la Vespa.
Un tamarro dietro un altro angolo voleva in**larmi la catenina.
Ma io ho chiamato “Shpalman!”
Lui mi ha risposto “Dimmi”
E io gli ho detto: “Vieni qui che c’è bisogno di te per difendere me”
Attenti cattivissimi perchè è arrivato Shpalman…
Armonia e ritmo fanno di questa melodia una sorta di inno. Potrebbero ispirare la promulgazione di nuovi provvedimenti d’urgenza per fronteggiare le diuturne insidie al quieto vivere?