Ora tutta questa parte introduttiva ed elogiativa del Silenzio scaturisce da un dialogo telefonico tenuto con un mio nuovo ed affettuoso interlocutore di redazione, che sta diventando una vera e propria musa ispiratrice della mia vena di opinionista.
Stamane riflettendo sui contenuti delle discussioni che compaiono sul nostro comune gruppo sociale tenuto su Whatsapp e nelle quali mi astengo dall’ intervenire quando si trasformano in accese discussioni, mi è stato chiesto cosa pensavo delle polemiche estive che si sono scatenate su un caso che è da varie settimane al centro di polemiche e di commenti politici variegati e se non ritenessi che questi commenti fossero diventati un po’ troppo eccessivi.
Ho ascoltato con attenzione il mio interlocutore e gli ho risposto con un elogio del silenzio e poi forte mi è venuto l’impulso di scrivere.
Riassumendo c’è un ufficiale generale dell’Esercito Italiano che viene da una lunga e travagliata carriera in una specialità di fanteria elitaria, nel suo passato ha dovuto affrontare dei gravosi impegni internazionali in teatri molto difficili e complicati, dove solo chi possiede grandi doti di coraggio e spregiudicatezza può portare a termine le missioni. Orbene un ufficiale, un collega più giovane in definitiva, con cui condivido una parte della mia formazione, decide improvvisamente che è giunto il momento in cui deve cercare di risolvere i numerosi e ormai annosi problemi che affliggono endemicamente il nostro Paese ed il mondo orami al “contrario”.
Il libro parte con un incipit accattivante almeno per me: un omaggio proprio al nostro Benedetto Croce e riporta una sua citazione un po’ sarcastica tra le meno conosciute, Pietro la Via ne avrebbe sicuramente sorriso. Passando all’ esame dell’indice però iniziano a palesarsi delle irrimediabili crepe strategiche.
Gli incredibili problemi in ordine di apparizione si vanno elencando: il buonsenso che ormai non ci sarebbe più, a seguire pattugliamento dell’ ambientalismo per poi passare logisticamente all’ energia, subito dopo fare un sorvolo sulla società multiculturale e multietnica, lanciarsi tatticamente sulla sicurezza e la legittima difesa, volare sulla casa, atterrare sulla famiglia, resuscitare la Patria per poi esaminare sanitariamente il tema lgbtq+++, infine affrontare in una coraggiosa incursione le esose tasse, e finire con esfiltrare dalla nuova città, aggiungo del sole per utopia in forma collaborativa, e infine mettere in salvo tutto il reggimento con l’ animalismo.
Il nostro ufficiale nei ringraziamenti finali infine si rivolge a tutti gli amici e colleghi o ai suoi conoscenti che lo hanno spronato a scrivere il libro spesso dopo accesi dibattiti sorseggiando candidamente birre gelate. Se ne desume quindi che questo sforzo intellettuale per unire tanti argomenti di così diversa natura e disparati nonché scollegati tra loro sia il frutto delle frequentazioni di birrerie; questo particolare mi ha immediatamente riportato alla memoria per legittima associazione storica la nascita di un partito formatosi negli stessi ambienti nel 1920 proprio nelle birrerie di Monaco e che tanti danni ha poi portato all’ intera Europa nel passato secolo.
Il risultato finale è un pamphlet di opinioni disordinato che saltando di palo in frasca causa molto disorientamento al lettore che invece magari vorrebbe trovarvi delle linee di pensiero fondanti di una nuova etica possibilmente edificante di una società più giusta e più equa, si può inoltre facilmente riscontrare una totale assenza di omogeneità di fondo e struttura, nessuna presenza di un programma di rinnovamento.
Pubblicato a proprie spese il libro del collega incappa quasi subito in una dura reprimenda amministrativa del suo Ministro che interviene e sottopone l’autore ad un procedimento amministrativo disciplinare censurando l’iniziativa poiché è inopportuno per un ufficiale, che riveste quel grado così elevato, di interloquire su aspetti di ordine sociologico e politico.
Dopo pochi giorni un “amico” politico del Ministro che ha proceduto disciplinarmente, a sua volta Ministro, della stessa maggioranza di governo, vista la grande notorietà data dai media e dai volenterosi acquirenti del pamphlet da 20 euro circa, propone all’ ufficiale una candidatura per le elezioni europee, che viene accettata: ma cosa c’entra l’Europa con un libro che aveva l’intenzione di guarire piaghe nostrane. Tutto il mondo politico è scosso a tal punto che anche esponenti di rilievo ed intelligenti commentano il caso con epiteti poco lusinghieri che sfociano nel turpiloquio.
Ma cosa sta accadendo ci si chiede tra i moderati e preoccupati esponenti del pensiero liberale. Premesso che in questo momento la mia più grande preoccupazione per quanto concerne questo caso e che davvero non mi spiego come uno scritto del genere possa suscitare l’ interesse di tanti italiani, addirittura spendono 20 euro per un lavoro intellettuale così superficiale e privo di spessore, tanto che si sono registrati casi di librerie che ne rifiutano la vendita, ma notoriamente gli italiani comprano pochissimi libri ed ora comprano anche quelli sbagliati, con tutto quello che c’è di estremamente interessante da leggere.
Credo che sarebbe invece opportuno a questo punto, invitare un po’ tutti a prendere in considerazione l’opzione del silenzio, inteso come silenzio dignitoso, finché il caso non si sgonfi da solo. È infatti ineluttabile che ciò accada e lo voglio spiegare anche politicamente.
Infatti prendendo in considerazione l’ipotesi più favorevole per il generale se dovesse avvenire l’elezione il nostro ufficiale in aspettativa, novello rappresentante politico, finirà nella babele del parlamento europeo dove troverà un’immensa e variegata platea che parla innumerevoli lingue e ne vedremo delle belle a raddrizzare tutte le variegate minoranze europee, per lui sarà un nuovo cimento ed un compito molto arduo conviverci. In caso invece di mancata elezione il nostro ufficiale rientrerà in servizio attivo dopo aver subito la dura reprimenda amministrativa e troverà impiego in uno degli innumerevoli ed inutili uffici in cui si parcheggiano gli indesiderati, fino al compimento dell’età prevista nel suo grado per essere posto in quiescenza.
Dunque non sarebbe forse il caso che tutti ci chiudessimo in un significativo silenzio aspettando che si compia il destino e il fato e le parche compiano il loro corso?
E qui mi viene da aggiungere al testo ed ad invitarvi ad ascoltare, in perfetto silenzio, il tema verdiano della Ouverture della Forza del Destino, diretto dal Maestro Muti che dirige proprio l’orchestra della Scala, musica laicamente sacra e fondante del nostro glorioso Risorgimento e quindi della ritrovata Unità d’ Italia, come sosteneva il compianto Duggan nell’ introduzione di quell’ impareggiabile libro sulla Storia d’ Italia, che al costo di soli 11 euro, è uscito infatti in un’edizione economica, vi farà molto bene all’ anima e la sua lettura vi entusiasmerà e forse ritroverete fiducia nei libri.
Dallo stesso contesto inoltre derivano, per opera di Goffredo Mameli morto giovanissimo, le strofe e le parole del nostro inno nazionale, tra cui quella che si ripete più volte: “Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte. L’Italia chiamò”, ma facciamolo in religioso silenzio, un silenzio grandemente significativo e di grande eco.
P.S. In ossequio al silenzio ho volutamente e ricercatamente evitato di scrivere nomi e cognomi dei protagonisti del nostro caso “politico” nazionale.
Sarebbe stato inutile perché tanto avete lo stesso tutti capito benissimo. Infine mi chiedo cosa mi abbia spinto ad uscire dal mio riserbo e silenzio su questo caso, forse il rispetto per l’indignazione di un amico saggio ed anziano che ancora nutre speranza di cambiamenti in meglio della nostra società in fase di degenerazione, oppure lo struggente ricordo di un altro caro amico, un incomparabile storico inglese di brillante intelligenza e perspicacia che il fato crudele ha voluto sottrarmi per oscuri motivi.
Chissà.