Il giorno 6 novembre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato di aver siglato un accordo con il Primo Ministro albanese Edi Rama. La firma è avvenuta a Palazzo Chigi sotto i riflettori del cerimoniale. La Presidente del Consiglio ha precisato che tutto è nato nel periodo della sua vacanza agostana quando dalla Puglia si trasferì misteriosamente sull’imbarcazione del Primo Ministro albanese. A quanto si legge i Ministri degli Affari Esteri e dell’Interno ne erano all’oscuro sino a poco prima della firma. Un assaggio del premierato?
I dettagli dell’intesa non sono ancora stati resi pubblici ma le grandi linee si conoscono. Un accordo quinquennale (rinnovabile salvo disdetta di una delle parti) per ospitare un massimo tremila migranti adulti di sesso maschile.
Tralasciamo le problematiche di diritto europeo ed internazionale che competono ai giuristi; sarebbe sbrigativo e poco efficace esporlo in poche righe.
Un primo aspetto riguarda un semplice fatto. Se il migrante è giunto con un minore o la moglie cosa si fa? Li dividiamo? Oppure lo tratteniamo in Italia?
Veniamo all’aspetto che più preme evidenziare: quello economico per gli italiani contribuenti. In cinque anni l’Italia verserà, a titolo di ristoro, 80 milioni di euro. Con tutti i disastri del territorio anche questi gioverebbero. Queste sono spese determinate e, si spera, non suscettibili di incremento.
Passiamo a quelle indeterminate, presumibilmente le più cospicue. Le strutture individuate verranno rese idonee con denaro pubblico italiano. Le ditte che realizzeranno i lavori saranno italiane o albanesi? Punto dolente la manodopera che, nel settore dell’edilizia, è quasi tutta straniera (non poca al nero). Tutti sappiamo che trovare un operaio italiano (muratore, elettricista, idraulico ed altro) è impresa non facile. Gli italiani sono merce rara e ad alto costo. I viaggi di andata e ritorno per i migranti avverranno su naviglio italiano pubblico, ovvero con somme del cittadino contribuente.
La sorveglianza all’interno della struttura sarà, giustamente, affidata alle Forze di Polizia italiane. Queste ultime, in tutta evidenza, dovranno ricevere un compenso ulteriore rispetto agli emolumenti mensili per le attività svolte fuori del territorio nazionale. Periodicamente dovranno essere avvicendate e riportate in Italia. Altri viaggi in nave che non sono certamente a titolo gratuito sia per il costo dei carburanti, sia per l’usura dei mezzi e, perché no, per i rischi della navigazione.
Quali saranno i Tribunali competenti a giudicare in merito all’eventuale espulsione dei migranti? Verranno trasferiti in Italia per il giudizio od i Magistrati saranno inviati in Albania? Sarebbero spese per trasporto, missione loro e degli interpreti. Si rammenta che l’articolo 25 della Costituzione sancisce che: “Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge”.
Veniamo ad un aspetto che non appare di poco conto. Le Forze di Polizia verranno distratte dall’impego sul territorio italiano. Forse si reputa che le minacce terroristiche, l’ordine pubblico quotidiano in occasione di eventi e tutto il resto siano fenomeni di secondo piano? Ci priviamo di preziose risorse per il controllo del territorio, anche considerando che il Ministro dell’Interno pochi giorni fa ha detto che le Forze di Polizia sono scarse? Il personale delle Forze di Polizia, non può essere stressato sul territorio oltre un certo limite.
Pare, per fare il così detto conto della serva (nessun tono denigratorio ma solo un modo di dire), un esborso molto pesante per il cittadino contribuente. Banalizzando si potrebbe dire che la spesa non vale l’impresa o, meglio, ad un’analisi di costi benefici non sembra essere un’idea economica.
La vigilanza esterna è, naturalmente, affidata alle forze di Polizia albanesi; se fuggono cosa avviene? Quali saranno le regole di ingaggio per la Polizia locale? In caso di rivolte le Forze di Polizia italiane saranno lasciate sole o quelle albanesi potranno intervenire?
Molti lo reputano un pasticcio con risvolti economici pesanti ed imprevedibili per il cittadino contribuente.
Si legge che il Primo Ministro albanese abbia problemi interni a seguito dell’accordo; farà la fine di quello con la Tunisia che doveva essere la panacea per tutti i problemi dei flussi migratori?
Molti Paesi, in termini di denaro da ottenere, hanno due mani: una per prendere ed una per acchiappare.