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COMINCIAMO A PARLARE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN TEMPO DI ELEZIONI?

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
24/02/2024
in EDITORIALI
COMINCIAMO A PARLARE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN TEMPO DI ELEZIONI?
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TE LO LEGGO IO

In una stagione in cui la chiamata alle urne risuona in ogni angolo d’Italia, viene da chiedersi se le moderne tecnologie possano interferire nelle campagne elettorali e avere conseguenze significative nei risultati delle consultazioni.

Se ci si augura che l’intelligenza tradizionale illumini chi deve andare a votare (e l’appuntamento di domani in Sardegna sarà la cartina al tornasole), è legittimo temere che quella artificiale sia in grado di influenzare l’opinione pubblica e guidare l’elettorato a compiere scelte di cui pentirsi in tempi brevissimi…

Trovandoci dinanzi soluzioni permeanti ma ancora non completamente endemiche, si può pensare che la tornata elettorale del 2024 non riservi sorprese sconvolgenti, ma è opportuno tenere gli occhi ben aperti. Le capacità di intelligenza artificiale generativa probabilmente non introdurranno nuovi rischi, ma potrebbero amplificare quelli esistenti per le infrastrutture elettorali.

Sappiamo bene che l’intelligenza artificiale generativa (si pensi a ChatGPT, Bard e così a seguire) è un tipo di software che utilizza modelli statistici che generalizzano quelli a disposizione e le strutture dei dati esistenti per riorganizzare le informazioni fruibili o creare nuovi contenuti.

Questi contenuti possono variare dalla scrittura di codice informatico alla creazione di nuovo testo fino ad arrivare allo sviluppo di “media sintetici” come file video, immagini e audio.

Il tema merita di essere affrontato con serietà e soprattutto offrendo a chiunque – senza distinzioni di età, cultura o propensione alle novità – la possibilità di partecipare e capire. E’ un itinerario non facile da percorrere ma che non si può pensare di eludere perché l’argomento non è soltanto di una certa attualità, ma costituisce la base del nostro futuro.

Questa prima chiacchierata ha solo la pretesa di introdurre qualche spunto di riflessione.

Il primo passo è quello di conoscere i contenuti “costruiti” che possono essere generati sfruttando le capacità di intelligenza artificiale. Fin qui è facile perché tutti sanno che i “prodotti” possono essere video, immagini, audio e testi.

Se le armi sono evidenti, si tratta di capire come possono essere confezionate e poi utilizzate da parte di chi ha interessi politici, economici e finanziari in gioco.

Procediamo a piccole dosi e stavolta limitiamoci a sorvolare il fronte dei filmati. Qui riconosciamo subito due possibilità di rapido impiego delle capacità di intelligenza artificiale da parte di malintenzionati: agire sui testi in sovrimpressione sui video e generare sequenze fasulle o “deepfake”.

Affrontiamo il primo caso, quello che gli addetti ai lavori chiamano “Text-to-Video”. Chi vuole perseguire un determinato obiettivo e ha necessità di persuadere il pubblico può avvalersi fraudolentemente dei software che convertono il “parlato” di un video in scritte sullo schermo, frasi che dovrebbero coincidere con la traduzione del discorso nella lingua dello spettatore.

Sottotitolare con un testo diverso quel che il conduttore di un TG effettivamente sta dicendo è un sistema molto diffuso ed efficace per chi vuole disseminare Internet e i “social” di storie false per diffondere disinformazione nel ben più ampio progetto di influenza straniera.

I “deepfake” sono invece i filmati incredibilmente verosimili in cui personaggi famosi o politici di vertice interpretano ruoli e danno vita a dichiarazioni anche ben distanti da quel che si sarebbero mai sognati di fare. Chi li vede non si rende conto della loro natura truffaldina, ritenendo che quelle parole o quelle azioni siano reali e attendibili. Il campionamento della voce e la vettorializzazione degli elementi biometrici del volto e del corpo di un individuo di spicco riescono a “materializzare” un clone indistinguibile dall’originale, permettendo di sfruttare a pieno la credibilità del “sosia” per colpire emotivamente, indirizzare la volontà, suscitare reazioni.

Il discorso è lungo, molto lungo. Ma la nostra determinazione a non restare passivi ci sarà d’aiuto.

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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