Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha esternato due affermazioni che dovrebbero allarmare tutti: “C’è un clima che non mi piace e mi preoccupa nell’anno del G7: vedo toni che mi ricordano anni molto difficili per la nostra nazione” e poi: “C’è un clima che non mi piace e mi preoccupa perché in parte dipende dal fatto che c’è la necessità di attaccare la sottoscritta e questo Governo. Vedo toniche mi ricordano anni molto difficili per la nostra nazione”.
Le due frasi sembrano ripetersi nei toni e nei contenuti. Sono state rilasciate a latere di un incontro con le Forze di Polizia convocate per il rinnovo del loro contratto, scaduto da oltre due anni.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha paventato “tentativi di infiltrazione” nel corso di prossime manifestazioni che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza con il rischio di incidenti. Sempre il Presidente del Consiglio, ha rappresentato che nel 97% dei casi le manifestazioni si sono svolte senza incidenti. Enrico Borghi, membro del COPASIR (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), ha definito “irresponsabili” le dichiarazioni di Giorgia Meloni.
A poche ore dalla consultazione elettorale, nessuna interferenza in queste righe, il Presidente del Consiglio, a parte quanto già commentato sulla tratta ferroviaria Roma-Pescara, sembra voler far passare un messaggio alle forze dell’Ordine: sono io, e solo io, che vi tutelo e potete fidarvi solo di me.
Questo va in collisione, non in contrasto, con il messaggio analogo del vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini. Alleati di governo, veri o presunti, sicuramente poco sinceri, che giocano a chi fa affermazioni più roboanti. Tutto a danno della chiarezza e del cittadino.
Ad interferire sul clima, anche se potrebbe non sembrare, vi sono le dichiarazioni di Putin il quale ha affermato che Russia ed Italia sono legate non solo per i valori artistici ma anche per la lotta ed il desiderio di libertà. Forse Putin propugna la libertà di uccidere? Ma a questo l’Italia non aderisce.
Torniamo alle frasi del Presidente del Consiglio. Esse appaiono inquietanti perché non si capisce bene cosa vorrebbero dire. Vi sono notizie che Il Presidente del Consiglio ha ricevuto dai Servizi e, giustamente, non può rivelare? Poniamo sia vero, perché parlarne? Per avvertire chi?
Gli eventuali facinorosi sarebbero favoriti perché a conoscenza dei sospetti. Oppure un modo per frenare i loro propositi. In occasione del G7, non solo in Italia, si verificano scontri, senza dover evocare i tragici episodi del G7 a Genova nel 2001. Ma cosa realmente preoccupa? Le infiltrazioni? Purtroppo in troppe manifestazioni, in particolare i così detti “black block” compiono atti di vandalismo distanti anni luce dal legittimo ed ordinato dissenso. Un avvertimento non li dissuade certamente.
Soprattutto cosa teme sostenendo che “in parte dipende dal fatto che c’è la necessità di attaccare la sottoscritta e questo Governo”. Siamo sicuri che questi attacchi siano esterni e non interni che vengono spacciati per pericolosi al solo fine di ricompattare la maggioranza su temi non divergenti?
Ancora: “Vedo toni che mi ricordano anni molto difficili per la nostra Nazione”. L’allusione può essere interpretata alla “strategia della tensione”, non certo agli “opposti estremismi” di fanfaniana memoria. Peggio potrebbe far pensare agli anni bui del terrorismo che ha insanguinato le strade italiane per un lungo periodo.
Si spera che, per ignoti fini, non voglia paventare un ritorno a quegli anni pur di ottenere voti, in particolare dalle Forze dell’Ordine. Sarebbe oltremodo pericoloso perché, come in una seduta spiritica, l’anima del terrorismo, evocata, potrebbe ripresentarsi con tutta la sua lunga scia di dolore e sangue.
Parlare per fini elettorali, esagerando su molti fronti, è usuale ed è sempre stato da tutti impiegato in varie modalità; richiamare fantasmi del passato o seminare un timor panico di eventi pericolosi non solo è poco ortodosso ma, soprattutto, rischioso, molto rischioso per il Governo, per i cittadini e per lo Stato.