Vorrei che in occasione della Santa Pasqua qualcuno osservasse un minuto di silenzio in memoria dello 007 Marco Mancini, il cui incontro all’Autogrill di Fiano Romano con un personaggio amico di Mohammad bin Salman Al Sa’ud in questo momento slitta in fondo alle classifiche delle relazioni inopportune.
Vorrei pure che analogo trattamento di rispetto venisse riservato anche ad Antonio Decaro, il sindaco di Bari immortalato con sconosciute che – banalmente a caccia di “foto ricordo” – sono risultate a distanza di anni famigliari di persone dal pedigree non proprio immacolato.
Due dilettanti. Gente che, nonostante si sia guadagnata i riflettori della cronaca a pregiudizio della propria carriera, non può certo competere con chi ha saputo dare prova di incomparabile sventatezza in condizioni di assoluta consapevolezza.
La missione “top secret” del capo dei Servizi di Intelligence sul fronte internazionale è finita sui social costringendo l’interessato a dare spiegazioni sulla figura barbina per aver infranto la comprensibile riservatezza di un incontro con chi da luglio 2023 governa il Niger a seguito di un colpo di Stato che non aveva proprio entusiasmato la politica mondiale e comunitaria.
Una porzione del meeting è stata filmata e poi trasmessa da una rete televisiva locale, ma – come spesso accade nell’era dei social – qualche birbaccione ha pensato bene di condividere il piacere della circostanza su “X” (o Twitter che dir si voglia). Non pagine di utenti qualunque, ma il profilo ufficiale del Conseil National por la Sauvaguarde de la Patrie (CNSP) e su quello in lingua araba della Repubblica del Niger dove tutt’ora spiccano con rilievo proporzionale all’evento.
La traduzione dei “comunicati stampa” sotto forma di “post” probabilmente non coincide con la realtà dei fatti, ma diciamo che – in assenza di smentite formali ed inequivocabili – potrebbe lasciare spazio a qualche perplessità.
Stante la condanna universale alla presa di potere militare in quel Paese, meriterebbe una spiegazione (agli Italiani e agli organi comunitari) il “va sottolineato che l’Italia resta l’unico Paese europeo ad aver mantenuto ininterrottamente la cooperazione con il Niger, anche dopo gli eventi del luglio 2023”.
Non ci bastasse il golpe e il mancato allineamento alle posizioni dell’Unione Europea, incuriosisce l’affermazione “Sua Eccellenza il generale di brigata Abdourahamane Tiani, Presidente del CNSP e Capo dello Stato, da parte sua, ha elogiato la professionalità e l’esemplarità degli istruttori italiani durante le loro missioni con le Forse Armate nigerine”.
La Missione Bilaterale MISIN aveva tra l’altro compiti di “stabilizzazione dell’area”, dove il termine “stabilizzazione” contrasta vagamente con il capovolgimento del regime. La gratitudine e l’ammirazione del generale Tiani verso l’Italia incuriosiscono fra l’altro alla luce della cacciata da quei territori della Missione di Partenariato Militare dell’Unione Europea EUMPM, avvenuta a dicembre scorso dopo la sottoscrizione di un accordo tra Niger e Russia…
Mentre lasciamo gli esperti di questioni belliche ad occuparsi di queste liason poco comprensibili a chi immagina maggiore nitidezza nelle relazioni internazionali e negli schieramenti, può essere interessante gustarsi il video della riunione tra il numero uno del nostro AISE e il generalissimo a capo della “Repubblica” africana, trovando il filmato dell’emittente RTN sul canale Youtube “Diffa Studio TV”.
Se chi si è guadagnato qualche istante di celebrità non sa a chi dover dir “grazie” per le fotogeniche riprese, i titoli di coda del video riportano i nomi dei cameraman (A. Karim Mamane Barmou e Yazi Rabiou) e di chi ha eseguito il montaggio del reportage (Zoulha Sidi)…