Gli autori hanno scelto una creatura mitologica, il Grifone, per titolare il loro testo. Gli stessi indicano che il Grifone rappresenti autorità e forza, anche se vi sono altre interpretazioni per definire questo animale con la testa di aquila ed il corpo di leone.
Il libro è corroborato da una serie di richiami ad inchieste e sentenze, non solo nazionali; principalmente, si sofferma sul salto di qualità della criminalità organizzata, in particolare della ‘ndrangheta, nell’impiego di hacker e broker in outsourcing. Costoro sono essenziali per gestire gli affari illegali e far perdere le tracce degli ingenti flussi di denaro generati dalle attività criminali. Il boss Nicolino Grande Aracri, reggente dell’omonimo clan, diceva: “A me non servono cristiani buoni ma avvocati, ingegneri, architetti”, ovvero colletti bianchi, esperti, consulenti, bancari, banchieri, professionisti in ogni campo per eludere la legalità in modo apparentemente legale.
La ‘ndrangheta è stata definita dall’Interpol “l’associazione criminale più estesa, ramificata e potente del mondo”.
Se un tempo, per aggirare le intercettazioni, i criminali parlavano lungo le battigie od usavano i “pizzini” ora la loro messaggistica viaggia su piattaforme criptate, sempre grazie a specialisti in outsourcing. Se il potere delle mafie è sempre più finanziario, il radicamento nel territorio non è stato scalfito per nulla. Un nuovo linguaggio viene trasmesso via internet con “faccine” e tatuaggi che sostituiscono le minacce dirette e le lettere anonime. Tra le forme di introito vi sono anche il phishing e l’uso di ransomware per chiedere riscatti. Dal sequestro di persona si è passati alla criptazione di dati sensibili al fine di ottenere un riscatto in denaro. Metodo incruento e di difficile identificazione, anche perché si sviluppa nel volgere di poche ore. Gli hacker potrebbero divenire il braccio armato di tecnologia della criminalità organizzata in quanto capaci di entrare nelle reti ed infrangere anche sicure difese informatiche. Dalle armi ai computer; alle mafie occorrono hacker che vengono reclutati nelle migliori università: dal grilletto alla tastiera di un computer. Una evoluzione o, se si preferisce, una resilienza criminale in grado di eludere anche le più sofisticate indagini che dovranno adattare, con massima velocità, le tecniche investigative per contrastare e, talvolta, rincorrere le strategie e le metodologie criminali. L’eterna guerra tra “guardie e ladri” si ammanta di nuove sfide; il loro livello si innalza nell’àmbito tecnologico.
Altra metodologia per eclissare i profitti illeciti sono le criptovalute, fenomeno destinato ad incrementarsi per il loro sempre maggiore uso e la estrema difficoltà a tracciarne origini e destinazioni intermedie e finali. Si trasferiscono da un continente all’altro in tempi brevissimi non lasciando tracce in quanto anonime e crittografate.
Inutile evidenziare quanto sia importante il mercato delle droghe che si sta riorientando verso quelle sintetiche, se possibile ancor più pericolose di quelle classiche: una per tutte il fentanyl. Chimici senza scrupoli mescolano sostanze pericolose e proibite per produrre esperienze psichedeliche senza precedenti dove estasi ed orrore si plasmano in un pericoloso abbraccio. I metodi di spedizione sfruttano comuni servizi pubblici e privati su piattaforme crittografate. A breve potrebbero essere impiegati anche dei droni porta a porta. I profitti dal produttore al consumatore sono inimmaginabili. La ‘ndrangheta acquista la cocaina a 1.500 euro al chilo e la rivende al “grossista” a 38.000. Sul mercato di spaccio, dopo vari tagli, si arriva a 83.000.
Altri settori sono quelli del gioco d’azzardo e delle scommesse on line. Tutto avviene con gli utenti comodamente seduti avanti ad un computer, senza che debbano recarsi chissà dove per giocare o scommettere. Poi vi sono le partite truccate, fenomeno tristemente noto. Non ultimo giunge il riciclaggio del denaro che avviene con le citate tecnologie informatiche grazie a broker e hacker.
Un nuovo mondo si aprirà con l’intelligenza artificiale e con il metaverso. Dal dark web si potrebbe passare al dark verse. Sempre meno bombe e fucili, sempre più server e tastiere. Un libro illuminante e di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori.