In un mondo che sempre più valorizza la figura della donna questo libro ci ricorda il ruolo svolto da molte di loro nel Risorgimento. In un primo momento riaffiorano fugaci, e forse sbiadite dal tempo dai nostri ricordi di studio, alcune figure: Anita Garibaldi, Luisa de Sanfelice, Eleonora Fonseca de Pimentel o la “Contessa di Castiglione”.
La maggior parte delle donne ricordate dall’autrice erano nobildonne che riunivano nei loro salotti molti cospiratori e carbonari ma anche liberali e repubblicani; con la loro opera ed attivismo posero in essere una vera e propria rete per la diffusione del pensiero, la circolazione di documenti politici anche clandestini. Misero a repentaglio le loro vite ed il loro benessere sociale per la causa del Risorgimento.
Eroine che si sono distinte in tutta Italia, anche se prevalentemente nel nord. A Roma due donne vennero uccise per la causa italiana: una nel 1849 e l’altra nel 1867. Furono vittime della repressione dello Stato Pontificio.
L’autrice celebra donne dai nomi famosi come Adelaide Bono Cairoli, le già citate Luisa de Sanfelice ed Eleonora Fonseca; poi Cristina Trivulzio di Belgioiso (discendente del fondatore del pio albergo Trivulzio di Milano). Donne che con il loro esempio dettero ardore, aiuto e motivazioni culturali a quelli che all’epoca erano definiti “rivoluzionari”. La causa del Risorgimento e dell’Italia animava i loro cuori.
La più famosa nei ricordi di tutti è Virginia Oldoni Verasis, contessa di Castiglione, cugina di Camillo Benso conte di Cavour. Una vita avventurosa trascorsa tra spionaggio, amori, diplomazia, intrighi. Riconosciuto è il suo ruolo nell’accordo di Plombier del 1858 tra Napoleone III e Cavour, che ebbe un ruolo primario nel guidarla senza porsi particolari scrupoli.
Alcune di loro vissero in parziale clandestinità od emigrarono all’estero. Il loro apporto fu sempre poco appariscente.
La scrittrice non dimentica di citare alcune di loro che non furono fiancheggiatrici del Risorgimento ma donne “contro”, dotate di pari coraggio ed ardore. Due “brigantesse” che si distinsero per il loro carattere e la loro bellicosità nella lotta contro l’esercito savoiardo. Poi si celebra Maria Sofia di Baviera (sorella della più famosa Sissi, Imperatrice d’Austria-Ungheria), moglie di Francesco II di Borbone. La giovane regnante durante l’assedio di Gaeta si prodigò instancabilmente in aiuto dei soldati, nella cura dei feriti, nel distribuire viveri ed in molte altre attività, tanto da essere da tutto il popolo amata e rispettata ed ancora ricordata con affetto.
Un libro “bipartisan” si direbbe ma tutto al femminile per riconoscere un giusto omaggio alle donne che, dietro le quinte, hanno contribuito all’epopea risorgimentale. Una interessantissima raccolta di biografie di personaggi femminili meno famosi ai non addetti ai lavori. Racconti avvincenti scritti con la pacatezza della mano femminile dell’autrice. Una pagina di storia che arricchisce sotto ogni punto di vista.